Pace fiscale. Si può accettare questa definizione diversa dai condoni fiscali alla Tremonti per intenderne la differenza con la sostanza. Dal 2019 va a regime la fatturazione elettronica e se questo governo al condono fiscale porta il cambiamento necessario le fatture dovrebbero essere pagate in moneta elettronica. Stati come Svezia e Portogallo hanno da tempo introdotto i pagamenti in moneta elettronica. In Italia dovrebbe essere l’obbiettivo primario per fare affidamento alle entrate per poter realizzare le finalità sottoscritte nel contratto di governo Lega M5s. Provvedimento che in Italia potrebbe portare oltre un punto d’aumento di PIL. Il Portogallo ha raggiunto lo 0.8. Solo così questo condono può a giusto diritto chiamarsi pace fiscale anziché condono e corrisponderebbe a verità perché verrebbe meno la guerra dello Stato contro gli evasori. La riduzione dell’evasione fiscale può essere un grande incentivo agli investimenti per le imprese che vorrebbero ampliare la loro produzione non avendo più concorrenza sleale.
Sia la flat tax sia il reddito di cittadinanza, ma anche la riforma della Fornero, e non possono andare a regime. Tutte le riforme non possono partire da subito a completo regime perché devono restare entro l’indebitamento rientrabile nel PIL. Forse superare di qualche decimale 1,6 e rimanere sotto il 2% del rapporto PIL del debito che è utile ricordarlo è 2.400 miliardi ! Il vero cambiamento che tutti aspettano è la riduzione dell’evasione fiscale a cominciare da quella dell’IVA. e quindi introdurre il pagamento elettronico delle fatture nel DEF porterebbe un aumento di almeno un punto di PIL nel 2019.
La UE informa che l’evasione dell’IVA è stata nel 2016 pari a 36 miliardi che rappresentano, sempre secondo la UE, 150 miliardi di entrate fiscali. Essendo stato l’ammontare dell’IVA nel 2016 pari a 246 miliardi ed essendo l’evasione 36 miliardi significa che il 17% dell’iva è stata evasa! La cartina di tornasole per false fatturazioni, elusione, corruzione e quant’altro è costituito dalla possibilità di poter verificare in caso di controlli della traccia dei pagamenti elettronici.
Sig. Ministro Prof. Tria Lei ha la possibilità di alzare l’asticella al di la del 1,6 ma ha anche il dovere di porre la condizione sine qua non che i pagamenti delle fatture avvengano in forma elettronica in modo che l’operatore bancario che registra l’operazione abbia la possibilità di trasferire ed accreditare l’IVA direttamente all’Agenzia delle Entrate e l’imponibile nel conto di colui che ha emesso la fattura. Con questo l’evasione dell’IVA sarebbe ostacolata in modo preventivo e non con controlli successivi spesso dispendiosi e di discutibile efficacia come dimostrato dalla stessa cifra dell’evasione evidenziata dalla UE.