Vittime della povertà 18 e giornata dell’infanzia 20 novembre: facce della stessa medaglia.

Vittime della povertà 18 novembre e giornata dell’infanzia 20 novembre: facce della stessa medaglia.

Un pane di mezzo kg, cotto al forno a legna, costa 1.80€ pari a 1.90$.

Pari proprio alla valutazione per la definizione di vittima della povertà per chi non dispone di tale cifra giornaliera, spesso tale persona ha anche figli a cui provvedere.

Si riporta la presentazione del libro ” Non Sprecare” di Antonio Galdo: “Un mondo sottosopra che sta cambiando molto piú velocemente di quanto potevamo immaginare solo qualche anno fa. Una Grande Crisi che, spietata e crudele, si sta abbattendo sulle spalle dei piú deboli. Una tumultuosa trasformazione che sta investendo il destino di ognuno di noi. È questa la Grande Occasione che ci costringe a ripensare in un colpo solo all’economia, alla politica, alla società. Ai modi di produrre e di consumare. Al modello di sviluppo e al prezzo della spesa. E il semplice ma necessario imperativo categorico «Non sprecare» è la nostra bussola verso una nuova epoca della quale al momento possiamo appena decifrare i contorni. Perché «Non sprecare» non significa solo ridurre spese inutili, non gettare il cibo nella spazzatura, spegnere le luci in casa quando non servono. Significa anche e soprattutto scegliere in modo responsabile nuovi stili di vita che alimentano una nuova crescita economica. Stimolare la politica a riconquistare il suo primato, rispetto a mercati e mercanti, a presidio della democrazia e dell’equità“.

Circa il last minute market srl,  proponente il prof. Andrea Segrè del dipartimento di agraria dell’Università di Bologna. 

Ho pensato spesso che difficilmente si mangia il giorno dopo il pane sfornato il giorno prima.

Da tempo per evitare il pane duro compriamo del pane confezionato con farina più scura e si conserva fino ad una settimana. Tuttavia quando diventa proprio duro lo affettiamo e nel forno lo essicchiamo in modo che perda tutta la sua umidità e possa conservarsi per essere utilizzato per la colazione scaldato nella tazza del latte.

Questo dal ricordo di come era fatto in famiglia durante il periodo bellico.

Si ha notizia che il pane del giorno dopo sia ritirato dai fornai, per non finire nei cassonetti delle immondizie, buona parte è acquistato dai cacciatori dei cinghiali con il quale alimentano nei boschi questi animali che poi cacciano in squadre.

Queste due giornate della povertà e dell’infanzia le ho volute unire perché sono le due facce della stessa medaglia.

Dai ricordi di bambino del periodo bellico e da quello che stiamo facendo in famiglia, educando a tale consumo anche i figli, mi chiedo se sia possibile prendere accordi con i produttori di pane, fornai, in modo che questo pane sia trattato al forno per toglierne l’umidità, cioè affettarlo ed immetterlo nel forno quando questo è ancora caldo, dopo essere stato utilizzato per la cottura, quindi essiccato a costo energetico zero. Per essere conservato è sufficiente inserirlo in buste di plastica, togliere l’aria e saldare le buste. Quando è stato accantonato un quantitativo avviarlo per la consegna ad organizzazioni come Save The Children.

Occorre verificare la fattibilità di una tale iniziativa che prende l’esempio da tutto quello che è stato realizzato fino ad ora con l’iniziativa last minute market.

Quanto sopra per quanto riguarda dello spreco del pane l’iniziativa della app di Bergamo potrebbe trovare utilizzo in alternativa per destinarlo alle persone bisognose e sottrarlo all’uso vietato per alimentare cinghiali.

Autore: wp_1401834

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