IVA: la clausola per la salvaguardia degli evasori.

Clausola per salvagurdare la lobby degli evasori

IVA: la clausola per la salvaguardia degli evasori.

Le entrate dell’IVA in Italia sono al 28 % dell’ammontare degli introiti fiscali, in Europa con la Spagna si parte dal 32% per arrivare al 51% della Francia. Quindi questo governo con la clausola di salvaguardia protegge gli evasori per almeno 12.000 miliardi, la cui entrata porterebbe un aumento al PIL di 0,75 punti. Bruxelles sulla base di questo avrebbe voluto il rapporto debito pubblico – PIL all’ 1,6%. Il Governo per le sue politiche in deficit aveva richiesto tale rapporto al 2.4% . Letterine a babbo natale, sono state le parole fra il vice ministro Salvini e la risposta di Moscovici, venditori di tappeti. L’Europa minaccia la procedura di infrazione per eccesso di debito, praticamente l’economia italiana avrebbe dovuto fare equilibrismi a 30 metri di altezza senza la rete posta dall’Europa a difendere le inevitabili cadute. In definitiva l’Europa, salvo verifiche successive, ha concesso tale rapporto al 2,04%.

La clausola di salvaguardia dell’IVA al 22% costa 12 miliardi cifra che serve in bilancio per non aumentare la percentuale dell’IVA sugli scambi di 12 miliardi per continuare ad avere l’imposizione al 22%.

Un aumento dell’aliquota per pareggiare la clausola di salvaguardia significherebbe una forte riduzione dei consumi e significherebbe pagare con il fermo dell’economia la politica neo liberista basata solo su interventi monetari per mantenere il mercato al classico laissez faire laissez passer.

 L’Europa ha calcolato nel solo 2016 l’evasione dell’IVA in Italia di 36.000 miliardi su un ammontare europeo di 150.000 miliardi per tutti i 27 paesi. Quindi l’Italia vi partecipa con la quarta parte cioè per il 25%.

La clausola di salvaguardia non è da addossare a questo governo ma l’ha ereditata; il fatto però è quello di aver mancato al cambiamento per non aver fatto nulla per la riscossione di almeno solo un terzo dei 36.000 dell’evasione. Si può senz’altro affermare che la lobby dell’evasione ha radici profonde anche in questo governo.

In sostanza la clausola di salvaguardia è a totale favore di chi ha evaso e continua ad evadere l’IVA. Viceversa occorrerebbe adeguarsi ai portoghesi, riscattando il termine portoghese, i quali a seguito della e-fattura hanno introdotto i pagamenti pure in moneta elettronica con un incremento dello 0.8% del PIL.

Ritorna fra le new la cifra di 11.521 miliardi per mancati aumenti alle pensioni, cosa preoccupante per i già mancati adeguamenti alla inflazione del governo Renzi dopo la seconda sentenza della C.C. presa con valutazioni di merito politico, negando gli aumenti all’adeguamento, abiurando la precedente sentenza favorevole presa per motivi di legittimità, tanto da aver stravolto con questo ultimo atto la funzione della corte costituzionale medesima, prendendo valutazioni di merito politico. Il presidente dell’Inps aveva già relazionato al parlamento la situazione dell’istituto.

La preoccupazione forte viene sempre dalla clausola di salvaguardia IVA perché in tre anni questa clausola passerà dai 12.000 miliardi ricevuti al 12 gennaio 2018 ai 24.000 miliardi del 2020, avvicinandosi alla cifra pari all’evasione.

Autore: wp_1401834

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