IVA Tria ipocrisia sui controlli per l’evasione.

L’aumento dell’Iva e l’evasione della stessa non sono argomenti del governo nel DEF né sono ripresi dalle opposizioni. Al riguardo è interessante analizzare la metodologia dei controlli eseguiti dalla guardia di finanza per contrastare l’evasione:

….omissis. “In particolare, le Fiamme Gialle senesi, nell’ambito dell’attività d’istituto volta al contrasto del sommerso d’azienda nel settore dell’edilizia, grazie all’efficace attività d’intelligence, hanno scoperto nel capoluogo senese un costruttore edile che per gli anni d’imposta dal 2014 al 2016 ha emesso fatture per operazioni inesistenti per importi rilevanti nei confronti di altro imprenditore residente nel grossetano, che hanno consentito ad entrambi di beneficiare in tal modo di indebiti vantaggi fiscali. L’individuazione dell’operazione anomala è stata resa possibile dall’efficace dispositivo di controllo economico del territorio approntato e dall’indispensabile analisi di rischio condotta dai militari con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo.
In particolare si è proceduto a riscontrare le risultanze contabili della ditta senese con i documenti acquisiti dal costruttore grossetano, destinatario delle fatture false nonché le movimentazioni di conto corrente. I dati così desunti sono stati incrociati con quelli estrapolati dagli applicativi informatici in uso alla Guardia di Finanza, consentendo di ricostruire l’importo totale delle fatture per operazioni inesistenti emesse che è risultato ammontare a circa 2.000.000 euro in poco più di due anni.” Omissis….

I recuperi della guardia di finanza sono delle gocce nel mare dell’evasione iva. Ci sono da recuperare 36 milardi di evasione iva certificata dall’ U.E. nel 2016.

Lei ministro Tria, voluto nel governo dal Presidente della Repubblica, ha il dovere di introdurre questi controlli a livello dell’Agenzia delle entrate sotto la sua giurisdizione. Perché due pesi e due misure per l’incrocio dei dati, pagamenti, fra guardia di finanza ed agenzia delle entrate? Questa incoerenza sig. ministro Tria la deve risolvere Lei.

L’aumento dell’iva, afferma lei, deve avere una soluzione politica. Niente di vero, è lei che deve equiparare i controlli della agenzia delle entrate inserendo la tracciabilità dei pagamenti moneta emettronica a quelli effettuati guardia di finanza a quelli effettuati con riscontri nei conti correnti bancari.

I partiti al governo ripetono che non vogliono l’aumento dell’iva. Interessante fare riferimento al 2011 2012 quando l’iva passò dal 21,5 al 22% . L’iva ebbe un minor introito dovuto all’aumento dell’evasione del 4,5%.

Alcuni giornali riportano alcune situazioni di evasione. Evasione degli scontrini.

Peccato che ai giornali non interessa la soluzione al problema dell’evasione dell’iva. L’iva pagata allo Stato è la differenza fra quella riscossa e calcolata sui ricavi e l’iva pagata sui costi e quindi questa differenza stabilisce il reddito perseguito da ogni attività. Senza il reddito dovuto sia ad evasione sia ad elusione non si pagano le altre imposte, che viceversa pagano al centesimo i dipendenti e pensionati ai quali le imposte sono direttamente introitate dal sostituto di imposta.

Se alla fatturazione elettronica fosse stato dato seguito con la riscossione pure elettronica, all’agenzia delle entrate sarebbe di fatto e di diritto affidato l’incarico di sostituto di imposta.

Questa diversità di trattamento davanti al fisco fra cittadini dipendenti e pensionati e lavoratori autonomi è assolutamente contraria all’art. 3 della costituzione.

Ministro Prof. Tria “Che fa il nesci, Eccellenza?” E’ nell’ambito delle sue prerogative recuperare l’evasione dell’iva con i pagamenti tracciabili in moneta elettronica della già in vigore fatturazione elettronica.

Autore: wp_1401834

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