Laurea al figlio del contadino Cini Arturo – Mezzadro –

Laurea al figlio del contadino Cini Arturo – Mezzadro

La laurea in Economia e Commercio compie il 10 luglio 2019 cinquanta anni “l’incidenza degli oneri previdenziali sul costo del lavoro agricolo” relatore il Prof. Panattoni di Economia e Politica Agraria, Presidente il Prof. Mario Pieri il quale ebbe a lodarmi per la tesina sulla sabbia estratta dal lago Massaciuccoli a Viareggio.

Contadino. È così che mi chiamavano,  quando frequentavo ragioneria e mi recavo a scuola dopo essermi ben lavato nella tinozza prima la parte superiore del corpo e dopo quella inferiore, ma la puzza del concime organico rimaneva. Sono passati 50 anni dall’aver conseguito la laurea alla Università di Pisa in Economia e Commercio, prima della riforma del 1968, dopo aver superato in dodici anni ben trentanove prove fra scritti, colloqui ed esami.

Fu appunto il 10 luglio 1969 che resi una felicità immensa al babbo presente nell’aula magna della sapienza a Pisa. Dopo aver ritirato la copia in pergamena ne volle fare una fotocopia e la portò alla signora padrona, Anita moglie del padrone Bandino deceduto nel 1952. Pepi Bandino, il padrone, non aveva mai richiesto il rispetto del contratto di mezzadria in forza del quale ad otto anni, terza elementare, i bambini e le bambine erano tolti dalla scuola per lavorare a tempo pieno nel podere. Il babbo raccontò di come la cuoca Erminia, la signorina padroncina Maria e la padrona Anita, facendo vedere la fotocopia che conservo tuttora, esclamassero: Antonello dottore! Conservo questa fotocopia che rese orgoglioso di me il babbo.

Io conseguii la laurea dopo un impegno di dodici anni, sostenendo tutti gli esami prima della riforma del 1968 e facendo il lavoro di ferroviere; nel periodo per cinque anni  non avevo sostenuto alcun esame pero’ avevo fatto il servizio militare, mi ero sposato ed avevo avuto due figli. Una volta trasferito da Siena a Viareggio, avendo Pisa vicina, sostenni gli ultimi tre esami. Un anno mi occorse per presentare la tesi. La cosa curiosa fu che l’esame di matematica attuariale lo sostenni dall’assistente del figlio del prof. Egidio Giannessi assieme al quale avevo cominciato a sostenere i primi esami senza avere frequentato lezioni. Ad una lezione assistetti poiché ero stato iscritto all’appello alle 20 della sera e fu cosi che entrai in una aula affollatissima di studenti: il prof. Federico Melis di storia dell’economia, teneva la lezione del mercato degli etruschi a Spina. Questa lezione mi è rimasta in testa ed ha funzionato per anni come un tarlo per aver perduto le lezioni universitarie. Nel 2009, quando andai ad informarmi assieme a mio nipote Lorenzo perché egli si iscrivesse ad una facoltà essendosi diplomato con 100, appresi che avrei potuto iscrivermi esente dalle tasse perché riconosciuto invalido 67-99%, il giorno dopo ritornai e mi iscrissi quaranta anni dopo la laurea conseguita a Pisa a Scienze delle Comunicazioni alla Unisi.

Ritornando al 10 luglio 1969 ricordo come dieci giorni dopo un uomo americano, Armstrong, aveva posto il piede sulla luna, ma il figlio del contadino Arturo Cini aveva raggiunto la sua luna dieci giorni prima.

That’s a little step for a man one a giant leap for mankind.

Questo è il piccolo passo del figlio del contadino che si riscatta dagli agrari che finanziarono, assieme alla borghesia che temeva di perdere la sua posizione di rendita nella società, l’ascesa di Benito Mussolini con la costituzione dei fasci di combattimento a Milano nel 1920 ed in seguito il consolidamento del suo regime, che per venti anni mantennero il contratto della mezzadria, facendo lavorare i contadini con le sole braccia ed il bestiame e mai investirono in macchine agricole per alleviare sia le loro fatiche ma anche per avere un rendimento maggiore dai lavori agricoli. Il compenso dei contadini con il contratto di mezzadria era il 50% del prodotto che serviva loro per il sostentamento di famiglie molto allargate in cui si mischiavano fratelli, sorelle, cugini, cugine, biscugini e biscugine con tutti i loro corrispondenti affini.

Il grande passo lo aveva fatto la resistenza che portò la nuova costituzione e lo sviluppo sociale che era rimasto fermo per 20 anni e che permise agli italiani di riscattarsi da regnicoli, definiti dallo statuto albertino, a cittadini nelle nuova costituzione.
In definitiva questo grande passo sociale permise il piccolo passo al figlio del contadino. Quindi è vero solo in matematica che il risultato non cambia invertendo l’ordine dei fattori, mentre è relativo nelle altre discipline. Io penso che un grande passo lo abbia fatto la umanità prima con la tecnologia (calcolatore ibm 360 a trasistor per i calcoli della rotta, il missile Apollo con la navicella, ecc ).  Infine, il piccolo passo sulla luna.

…omissis “L’ostacolo più grande da superare per l’ascesa al potere in quegli anni era il partito socialista ma Mussolini, da uomo scaltro e senza scrupoli, riesce a portare dalla sua squadristi agrari che si mettono in conflitto con i sindacati. Dalla sua parte ha anche la media e grande borghesia, terrorizzata dalla rivoluzione bolscevica che avviene in quegli anni in Russia.
Il Fascismo diventa ufficialmente un movimento politico di destra, in prima fila nella lotta contro la sinistra; il partito socialista si trova impreparato ad affrontare la violenza degli squadristi fascisti ed inizia lentamente la sua scissione; espelle i riformisti di Turati che insieme fonderanno il Partito Socialista Unitario con segretario Matteotti. In soli pochi anni il fascismo arriva in parlamento e Mussolini ottiene la piena fiducia di vecchi militanti politici come Giolitti, incapaci di gestire il rapido cambio di rotta della politica. Da abile stratega, dà il suo consenso alla marcia su Roma e ne affida il comando a Balbo, De Vecchi, De Bono e Bianchi; inizia così la sua battaglia finale contro il governo e la monarchia. Nel finale del romanzo viene raccontata la vera e propria presa di potere di Benito Mussolini e l’inizio della dittatura fascista; l’episodio scatenante è il rapimento e successivo assassinio di Matteotti.

Autore: wp_1401834

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