Fascismo: violenza ai bambini allontanati dalla scuola elementare ad otto anni e costretti a lavorare.
Il maestro Alberto Manzi insegna, dal 60 al 68 alla tv, per far prendere la licenza elementare a milioni di italiani.
E’ un parziale risarcimento a quei bambini ai quali il regime fascista aveva negato il diritto all’accesso alle scuole elementari, cioè i bambini abitanti nelle campagne perché compiuti gli otto anni dovevano abbandonare la terza classe per essere impiegati nei lavori agricoli svolti dalla loro famiglia.
Personalmente ho intervistato il sig. Ernesto Razzi, più che novantenne, il quale ebbe a raccontarmi di essere stato presentato dalla maestra a Benito Mussolini nel 1923 per una sua visita a Colle val d’Elsa come il più bravo scolaro della cittadina.
Però, racconta il sig. Razzi, era stato ritirato dalla scuola per lavorare nel podere della sua famiglia condotto a mezzadria. Il sig. Razzi per passione esercitò l’attività di cantore col nomignolo di Petulone. Avesse avuto la possibilità di proseguire negli studi l’Italia avrebbe potuto vantare un altro poeta.
Altra testimonianza dalla mia intervista a Azorati Monaci, riguardo al perché con la mezzadria nelle famiglie, quella di Azorati di ben 26 persone con 12 bambini sotto i 12 anni, i bambini ad otto anni erano costretti a lasciare la scuola per il lavoro.
Il fascismo era il regime che discriminava i padroni dai contadini, assegnando ai primi tutti i diritti mentre ai secondi erano riservati i doveri specie quello del lavoro a cominciare da bambini.
Anche in questo anno scolastico si ha notizia che in diverse località italiane alcuni anziani hanno conseguito la licenza della scuola elementare che al tempo fu negata loro dal regime fascista.