La memoria degli italiani è dimenticata.

La memoria degli italiani e dimenticata

La memoria degli italiani è dimenticare
Fu appunto un anno fa che decisi di cessare il mio sito, causa la mancanza delle memoria degli italiani, ad un anno di distanza, proprio ieri, la votazione ieri l’11,30% dei grandi elettori 1009 per la nomina del presidente della repubblica ha votato per il cofondatore di fratelli di Italia che a sua volta, di recente, ha proposto di nominare al fratello di mussolini il nome di una piazza intitolata ora ai giudici Falcone Borsellino.
Quindi dopo questa prova che mi rattrista faccio la considerazione sul governo Draghi, rappresentante del fallimento della politica, nel dimostrarsi decisionista soprattutto verso la CE ha ridotto di 6 mesi, approvando il 27 gennaio 2021 la legge di bilancio, introducendo il pagamento del 30% dei lavori compiuti, cancellando la data del 31 dicembre 2022. Trascurando di fatto anche le domande che sono in attesa delle risposte dalla burocrazia come la paesaggistica per inserire sui tetti impianti fotovoltaici, elementi trainanti ed anche investimenti per la sopraggiunta necessità di ridurre la bolletta luce e metano. Anche questo governo soprattutto composto da tecnici non ha compreso anche questo organo decisionale, non facendo appello alla memoria, che anche sui cittadini è estremamente al parlamento e governo dei condomini è altrettanto difficile trovare le scelte unanimi o maggioritarie.

In Italia il fascimo un secolo dopo.

Forse non tutti ricordano quello che accadde un secolo fa. Era da poco finita la grande guerra che aveva lasciato al fronte dal 1915 al 1918 ben seicentomila morti e molti mutilati. Al fronte nelle trincee i fanti arruolati secondo le regioni di provenienza furono in grado di riflettere sulla loro situazione di contadini, sia come lavoratori dipendenti da fattorie, masserie e soprattutto come mezzadri. Tutti si considerarono sfruttati dai proprietari terrieri. Anche coloro che ,come operai, lavoravano nelle poche industrie nate nelle periferie cittadine, presero coscienza anche loro della condizione di sfruttamento. Dalle trincee questi reduci specie nei centri urbani si riunivano nelle case del popolo e nelle camere del lavoro e molti aderirono al sindacato che aggregava le richieste contrattuali per una distribuzione della ricchezza creata principalmente dal lavoro umano.

Fu cosi che queste organizzazioni sociali furono i principali bersagli per frenare quelle aspirazioni nate al fronte e continuate nelle case del popolo e nelle camere del lavoro., con la finalità di creare un sindacato fascista e tenere nella condizione predominante i proprietari terrieri e di povertà i mezzadri. Nel caso della mezzadria i bambini ad otto anni, a terza elementare erano tolti dalla scuola ed utilizzati nei lavori leggeri come la sorveglianza delle pecore e dei porci al pascolo nei campi o nei boschi. La lavorazione dei campi aratura semina avveniva con l’aiuto degli animali, buoi e vacche, attaccate al giogo, trainanti l’aratro chiamato, volta orecchio, per tornare indietro e rivoltare il terreno nel solco a fianco. Le zolle, sempre con animali trainanti, venivano frantumate con lo strumento chiamato quaranta denti.

Il terreno era pronto ad accogliere i semi, in prevalenza frumento che poi a trebbiatura ultimata era diviso al 50% fra proprietario e la famiglia contadina. Spesso nelle famiglie numerose quel 50% di grano non era sufficiente a nutrire per tutto l’anno la famiglia mezzadrile e quindi era costretta a comprarne dal proprietario quanto occorreva loro. Così avveniva per il vino ed olio. Il bestiame, bovino e suino, era il proprietario che disponeva la vendita e ne incassava il ricavato. Lo stesso proprietario o il suo fattore, in veste di amministratore, provvedeva ad annotare le cifre sul libretto colonico e a chiusura dell’anno agrario avveniva la ripartizione del denaro in possesso del proprietario. Alla famiglia del mezzadro erano sottratte le cifre per i prodotti forniti e non sufficienti a sfamare per tutto l’anno la famiglia colonica i cui componenti erano mediamente compresi fra 10 e 30 componenti. I soldi ricevuti dal capoccia della famiglia mezzadrile erano utilizzati per acquistare indumenti e spesso spesi per curare con medicinali malattie e ricoveri ospedalieri per interventi chirurgici, all’epoca non vi era ne l’assistenza ospedaliera ne la pensione per gli addetti al settore agricolo. Nel periodo del ventennio fascista e nel primo periodo del dopo guerra, erano presenti ancora componenti anziani che non erano andati a scuola e non sapevano ne leggere ne scrivere, tramandavano la loro storia familiare a memoria.

Con riferimento all’incarico ricevuto da Levi Strauss dall’ UNESCO fra i primitivi brasiliani avrebbe ritrovato nelle famiglie mezzadrili in Italia la stessa barbarie: Il contratto di mezzadria era previsto fino all’anno 1964 nel codice civile, “Quale civiltà?” Mancanza di progresso, rilevabile nel

lavoro eseguito con strumenti primitivi medioevali ed animali, mancanza di cultura la scuola oltre la terza elementare era riservata a tutti gli altri abitanti in Italia. Costrizione di coabitazione di discendenti di un ceppo familiare nella stessa abitazione su letti realizzati con le foglie delle spighe del granturco, una sola illuminazione con la acetilene in cucina edil lume ad olio nelle camere dove dormivano genitori e figli.

La società italiana fini dalla unità nazionale ha teso ad privilegiare nella educazione la classe borghese. Notevole testimonianza ne è la esperienza della Montessori con la sua preparazione agli esami dei bambini presenti in un manicomio e dei risultati positivi agli esami stessi. Il bambini colà ricoverati in prevalenza erano degli orfani i quali erano vi trasferiti quando grandicelli non potevano restare in orfanotrofio

La situazione culturale nelle campagne e dei figli dei contadini è descritta da don Milani nella lettera ad una professoressa.

Anche la trasmissione televisiva “non è mai troppo tardi” testimonia come era la condizione della istruzione degli italiani nel primo dopo guerra.

In conclusione è la stessa costituzione democratica che rifiuta il fascismo che non è altro che sopraffazione anche violenta, bastonature, confino, e assassini di è contrario al pensiero unico fascista. Ricordo come il casellario politico, utilizzato fino a tale data per discriminare nelle assunzioni lavorative, venne abolito nel 1966, ovvero solo 18 anni dopo la entrata in vigore della costituzione.

Spreco zero

La giornata del 5 febbraio 2021 ricorda lo spreco alimentare che seguo con estremo interesse da quando il prof. Andrea Segre si interessò alla soluzione del problema. Oggi grazie a questa iniziativa prodotti alimentari in scadenza anziché finire nelle immondizie forniscono alimentazione ai sempre più numerosi italiani che ricorrono alle associazioni caritatevoli per sopravvivere.

Spreco zero è il sito che intendo condividere perché ricordo quale discendente da famiglia contadina a contratto di mezzadria in base al quale se erano allevati dei maiali destinati alla vendita con il ricavato al 50% uno di questi era riservato per essere macellato per alimentare la famiglia contadina del periodo fascista i cui componenti erano mediamente non meno di venti persone Proviamo a fare un calcolo es kg. 100 : 20 = 5 kg di carne magra e grassa per un anno a ciascun componente la famiglia.

Da qui il detto del maiale non si butta via niente.

Prendo l’occasione per focalizzare l’utilizzo della plastica senza spreco con conseguenze irreversibili come le isole numerose ed estese isole di plastica. Per meglio comprendere la situazione attuale e farsi consapevoli che occorre in ogni modo arrestare questo’ accumulo di rifiuti plastici.

Massima importanza è o meglio sarà l’atteggiamento di ognuno di noi nella scelta degli acquisti quotidiani a cominciare dagli acquisti di noi consumatori.

Contenitori in alluminio riciclabili

Tuttavia anche la politica in questa situazione potrebbe fare un’azione determinante, nel senso di poter a cominciare con l’IVA a privilegiare gli asporti alla spina ovvero senza imballaggi, oggi limitati a negozi di nicchia.

E mia idea di formare un gruppo su Facebook per sensibilizzare la O. P. e di conseguenza la politica alle soluzioni per ridurre la plastica.

Si invitano le persone ad iscriversi al gruppo free plastic senza plastica su Facebook

LEGGERE PER NON DIMENTICARE LA MEMORIA

GIORNATA DELLA MEMORIA: OLOCAUSTO DEGLI EBREI E NON SOLO

  • [Sulla deportazione degli ebrei nei campi di concentramento] Tutti lo sapevano, da quattro o cinque anni. Tutti lo sapevano. Lo sapevamo noi! Io e mia moglie l’abbiamo visto a Belgrado, abbiamo cominciato a vederlo a Belgrado. Nel 1941.
    (Giorgio Perlasca)
  • Devo dire che l’esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuto. […] C’è Auschwitz, quindi non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo.
    (Primo Levi)
  • Sarà bene ricordare a chi non sa, ed a chi preferisce dimenticare, che l’olocausto si è esteso anche all’Italia, benché la guerra volgesse ormai alla fine, e benché la massima parte del popolo italiano si sia mostrata immune al veleno razzista.
    (Primo Levi)
  • La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare: è il testamento che ci ha lasciato Primo Levi.
    Mario Rigoni Stern
  • A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio.
    Anna Frank
  • La Shoah non è stata mica un incidente di percorso del fascismo. Ha i suoi prodromi nelle leggi razziali del ’38, che a loro volta affondano le radici nella marcia su Roma del ’22. È qui che comincia la tragedia. Un consenso fondato in gran parte sulla coercizione.
    Andrea Riccardi
  • L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza.
    Liliana Segre
  • Dopo Auschwitz non è più possibile la poesia.
    Theodor Adorno
  • Pochi anni infatti ci separano dal più orribile crimine di massa che la storia moderna debba registrare: un crimine commesso non da una banda di fanatici, ma con freddo calcolo dal governo di una nazione potente. Il destino dei sopravvissuti alle persecuzioni tedesche testimonia fino a che punto sia decaduta la coscienza morale dell’umanità.Albert Einstein
  1. La memoria serve per non dimenticare e perché non si ripetino gli orrori.
  2. Mi iscrivo di nuovo anpi al gruppo universitario unisi fratelli rosselli .
  3. Non posso dimenticare gli oltre quattrocento commenti in lingua inglese.
  • (Sorry for no or late my response )

Alberto Manzi maestro delle lezioni a distanza. Una grammatica italiana in rete gratuita per bambini nati in Italia di altre etnie.

Ormai non uso più ricordare fin dal 27 gennaio 2020, perché ho potuto constatare che gli italiani non hanno memoria, p perché al mio blog non ho ricevuto, fra oltre 400 commenti, alcuno da italiani.

Tuttavia vorrei ricordare il maestro Alberto Manzi, come anticipatore delle lezioni a distanza, per la sua realizzazione per insegnare a livello nazionale a leggere e scrivere azioni che il fascismo aveva precluso, causa il perdurare della forma organizzativa messa in pratica del contratto di mezzadria: Padrone e contadino. I figli di quest’ultimo ad otto anni dovevano lavorare nel campo, così ad otto anni erano tolti dalla scuola elementare. Di fatto nelle campagne la scuola elementare non vi era perché i fabbricati erano costruiti nelle cittadine a favore di quella borghesia fascista a cui era riservata la proprietà di qui campi lavorati dalla famiglia mezzadrile ivi compresi i bambini. Ecco la grande opera del maestro Manzi da ricordare come grande attività di antropologia culturale

Passati 60 anni, causa il covid-19 si ricorre nelle scuole, con altri mezzi ,al’ opportunità del’ insegnamento a distanza. Una particolare attenzione andrebbe rivolta ai bambini di altre etnie nelle cui famiglie è difficile l’apprendimento della lingua italiana perché i genitori continuano a parlare la loro lingua , che ancora per una politica, ancora una volta errata perché tende ad escluderli dalla cittadinanza sebbene nati in Italia.

Tutti i bambini fin dalla età di due anni dalla televisione iniziano a conoscere la lingua italiana e quindi a parlare vedendo ed ascoltando alla TV: I cartoni animati. Ed allora perché non utilizzare questi cartoni per insegnare loro, quando sono più grandicelli, la grammatica italiana?

Una grammatica italiana In rete per bambini nati in Italia ed appartenenti ad altre etnie linguistiche – breve storia e gli obiettivi del progetto –

Sono nato a Siena dove e a circa 12 anni prima della pensione ebbi dalle F.S un trasloco per servizio. Abito a Monteroni d’Arbia dal 1980, cittadina chiamata dormitorio distante di 12 km. da Siena. A partire da questo periodo la popolazione da 2000 nativi e’ cresciuta fino ad oggi a raggiungere i 10.000 residenti. Da diversi anni faccio parte di un locale Circolo Sociale Culturale ove appresi dalla associata; Dott.ssa Vigni titolare della locale farmacia, che gli abitanti di Monteroni d’Arbia vi erano abitanti di oltre 20 etnie linguistiche diverse dagli italiani. In prevalenza kosovari ed albanesi . Nell’ambito del Circolo nel 2019, avendo da poco una nuova sede propria, fu così che venne presa la iniziativa di poter integrare questi nostri concittadini fino a prendere l’iniziativa di intraprendere un dopo scuola gratuito per i bambini delle medie. Da me furono presi contatti con la Dirigente della locale scuola media Renato Fucini tanto che la stessa propose di contattare le famiglie per quei bambini che avessero difficoltà soprattutto per la lingua italiana insegnamento chiave per comprendere anche le altre materie.

Nel febbraio 2020 la pandemia arrestò questo progetto in presenza Avendo l’idea di portare avanti questa iniziativa ed intendendo di utilizzare in rete con collegamenti quanto vi era per realizzare una grammatica italiana per questi bambini ed Avendo conosciuto e stretto amicizia con la prof.ssa Anne Rocchiccioli, docente unisi di lingua inglese, mi rivolsi a lei e chiesi e ricevetti aiuto per l’utilizzo di Moodle come piattaforma di LMS (Learning Management System). Così nacque il progetto grammatica italiana il sito.

http://www.elearningdoposcuolacinianto.it/moodle30/course/view.php?id=3&section=1

E’ stato iniziato, al momento solamente per la prima classe scuola media, il progetto matematica per proseguire la matematica occorre disporre di una collaborazione di un insegnante di matematica affinché possa indicare i programmi ministeriali.

il progetto di questo sussidiario rimane in rete fino a fine febbraio 2021 e non oltre se non utilizzato in quanto non intenderei rinnovarlo.n questo progetto si propone al docente di porre lo studente al centro dell’attivismo dell’apprendimento sussidiario a distanza, con il mezzo come lo smartphone che i bambini sono in uso utilizzare naturalmente sotto la guida dei genitori.

Lo stato alla strage di 50 anni fa ci mette la pezza Mattarella.

Il fascismo dichirato caduto il 25 aprile 1945, al canto di bella ciao, spunta il 12 dicembre 1969 con una strage infame con la esplosione della bomba all’interno della banca dell’agricoltura.

Ma le indagini portate davanti ai giudici sono portate avanti da persone dello Stato, con radici fasciste, consentendo di depistare una verità per 50 anni.

Oggi spetterà al presidente della Repubblica, il solito Mattarella, mettere una pezza a questa ennesima situazione tutta italiana ove la giustizia giusta non riesce a punire i colpevoli.

Internet compie 50 anni. Serve oggi ad insultare la senatrice Liliana Segre

I primi collegamenti ed a seguire sulla rete di internet sono in attività da 50 anni esatti. I primi furono quelli militari con arpanet progenitore di internet. Quelli civili dovettero aspettare ancora venti anni. E’ importante tornare alle radici quando il primo calcolatore aveva le valvole termo ioniche: l’ENIAC (Electronic Numerical Integrator and Calculator), con le istruzioni a bit ( 0 e 1 ). Seguì l’elaboratore IBM della serie 360 realizzato con la tecnologia dei transistori, i cui calcoli avevano consentito il viaggio dalla terra alla luna e ritorno. Seguì il primo computer da tavolo della fabbrica italiana Olivetti, poi iniziò in serie la ibm con lo 8086 e sempre più compattati e veloci fino ad oggi con velocissimi notebook ed infine gli smartphone, oggi diffusissimi.

Mi duole apprendere che in questo giorno, ed esprimo tutto il mio rammarico, con il mezzo di internet sono apparsi post con insulti di evidente stampo nazifascista alla senatrice Liliana Segre, E’ difficile condividere questi sproloqui. Dovrebbero essere individuate le persone al fine di essere condannate per offesa al Presidente della Repubblica, perché ebbe a nominare la Sig.ra Segre senatrice a vita.

Questi fatti sono inquietanti anche perché costituiscono la parte emergente di un vero e proprio iceberg di questa destra a cui gli elettori vogliono affidare le soluzioni della nostra disastrata economia statale, senza preoccuparsi della ingente evasione fiscale e strombazzando una riduzione fiscale, ignorando i trenta o quaranta miliardi, a seconda dello spread, di interessi da pagare agli investitori sul nostro debito pubblico che supera i 2.400 miliardi.

Sant’Anna di Stazzema: “Chi dimentica è più debole”

Sant’Anna di Stazzema, Mattarella: ‘Chi dimentica è più debole’

Il capo dello Stato invia un messaggio in occasione dei 75 anni della strage nazista.

“Il 75/o anniversario dell’atroce eccidio di Sant’Anna di Stazzema (Lucca) è giorno solenne di raccoglimento e di memoria. In quel terribile 12 agosto 1944 furono massacrate 560 persone inermi, tra queste 130 bambini: non dovrà mai essere dimenticato quanto è accaduto perché chi dimentica è più debole, più esposto ai pericoli che intolleranza, ostilità, violenza ripropongono”. Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio per il 75/mo della strage. “Sono esemplari la tenacia e la forza morale con cui la comunità di Sant’Anna ha saputo tenere vivo il ricordo, trasmetterlo ai più giovani, trasformare quella ferita profonda in un impegno di ricostruzione, di convivenza, di sviluppo democratico. E’ questo lo spirito che ha animato l’Italia della Liberazione, della Costituzione, dell’affermazione dei diritti inviolabili. E’ lo spirito dei fondatori dell’unità europea”, “di quei valori abbiamo sempre bisogno, oggi come allora” ha scritto sempre Mattarella.

Strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980

Le zone d’ombra su cui occorre fare luce nella strage di Bologna del 2 agosto 1980 sono gli atti dei 5 gradi di processo, fino a quello per cassazione del 1995, depositati dal 2011 all’archivio di stato a Bologna dagli uffici di giustizia:

La chiave resta – come sempre – la desecretazione degli atti, e la ricerca dei mandanti, un punto che Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione familiari delle Vittime ha ribadito nella sala del Consiglio comunale. “Il bailamme sulla pista palestinese è una ricerca di deviare l’opinione pubblica dall’indagine sui mandanti, è un depistaggio fatto ad arte. La verità sui mandanti deve essere appannaggio di tutte le istituzioni e della nazione, è un passo avanti per la democrazia. Dobbiamo pensare al futuro, a cosa lasciamo: ci sono ancora buchi neri in giro, cerchiamo di riempirne qualcuno per andare avanti”.

I depistaggi, sostanzialmente lo conferma il giudice Leonardo Grassi, sono le tracce da seguire per risalire a coloro i quali hanno portato davanti ai giudici le false piste quindi si conoscono i nominativi di coloro i quali facevano parte dei servizi segreti e contemporaneamente iscritti alla loggia massonica P2 di Lucio Gelli.”