Forse non tutti ricordano
quello che accadde un secolo fa. Era da poco finita la grande guerra
che aveva lasciato al fronte dal 1915 al 1918 ben seicentomila morti
e molti mutilati. Al fronte nelle trincee i fanti arruolati secondo
le regioni di provenienza furono in grado di riflettere sulla loro
situazione di contadini, sia come lavoratori dipendenti da fattorie,
masserie e soprattutto come mezzadri. Tutti si considerarono
sfruttati dai proprietari terrieri. Anche coloro che ,come operai,
lavoravano nelle poche industrie nate nelle periferie cittadine,
presero coscienza anche loro della condizione di sfruttamento. Dalle
trincee questi reduci specie nei centri urbani si riunivano nelle
case del popolo e nelle camere del lavoro e molti aderirono al
sindacato che aggregava le richieste contrattuali per una
distribuzione della ricchezza creata principalmente dal lavoro umano.
Fu cosi che queste
organizzazioni sociali furono i principali bersagli per frenare
quelle aspirazioni nate al fronte e continuate nelle
case del popolo e nelle camere del lavoro.,
con la finalità di creare un sindacato fascista e tenere nella
condizione predominante i proprietari terrieri e
di povertà i mezzadri.
Nel caso della mezzadria i bambini ad otto anni, a terza elementare
erano tolti dalla scuola ed utilizzati nei lavori leggeri come la
sorveglianza delle pecore e dei porci al pascolo nei campi o nei
boschi. La lavorazione dei campi aratura semina avveniva con l’aiuto
degli animali, buoi e vacche, attaccate al giogo, trainanti l’aratro
chiamato, volta orecchio, per tornare indietro e rivoltare il terreno
nel solco a fianco. Le zolle, sempre con animali trainanti, venivano
frantumate con lo strumento chiamato quaranta denti.
Il terreno era pronto ad
accogliere i semi, in prevalenza frumento che poi a trebbiatura
ultimata era diviso al 50% fra proprietario e la famiglia contadina.
Spesso nelle famiglie numerose quel 50% di grano non era sufficiente
a nutrire per tutto l’anno la famiglia mezzadrile e quindi era
costretta a comprarne dal
proprietario quanto
occorreva loro. Così avveniva per il vino ed olio. Il bestiame,
bovino e suino,
era il proprietario che disponeva la vendita e ne incassava il
ricavato. Lo stesso proprietario o il suo fattore, in veste di
amministratore, provvedeva ad annotare le cifre sul libretto colonico
e a chiusura dell’anno agrario avveniva la ripartizione del denaro
in possesso del proprietario. Alla famiglia del mezzadro erano
sottratte le cifre per i prodotti forniti e non sufficienti a sfamare
per tutto l’anno la famiglia colonica i cui componenti erano
mediamente compresi fra 10 e 30 componenti. I soldi ricevuti dal
capoccia della famiglia mezzadrile
erano utilizzati per acquistare indumenti e spesso spesi per curare
con medicinali malattie e ricoveri ospedalieri per interventi
chirurgici, all’epoca
non vi era ne l’assistenza ospedaliera ne la pensione per gli
addetti al settore agricolo.
Nel periodo del ventennio fascista e nel primo
periodo del dopo
guerra, erano presenti ancora componenti anziani che non erano andati
a scuola e non sapevano ne leggere ne scrivere, tramandavano la loro
storia familiare a memoria.
Con riferimento all’incarico ricevuto da Levi Strauss dall’ UNESCO fra i primitivi brasiliani avrebbe ritrovato nelle famiglie mezzadrili in Italia la stessa barbarie: Il contratto di mezzadria era previsto fino all’anno 1964 nel codice civile, “Quale civiltà?” Mancanza di progresso, rilevabile nel
lavoro eseguito con strumenti
primitivi medioevali ed
animali, mancanza di cultura la scuola oltre la terza elementare era
riservata a tutti gli altri abitanti in Italia. Costrizione di
coabitazione di discendenti di un ceppo familiare nella stessa
abitazione su letti
realizzati con le foglie delle spighe del granturco, una
sola illuminazione con
la acetilene in cucina edil
lume ad olio nelle camere dove dormivano genitori e figli.
La società italiana fini
dalla unità nazionale ha teso ad privilegiare nella educazione la
classe borghese. Notevole testimonianza ne è la esperienza
della Montessori con la sua
preparazione agli esami
dei bambini presenti in un manicomio e
dei risultati positivi agli esami stessi.
Il bambini colà ricoverati in prevalenza erano degli orfani i
quali erano vi trasferiti quando grandicelli non potevano restare in
orfanotrofio
La situazione culturale nelle
campagne e dei figli dei contadini è descritta da
don Milani nella lettera ad una professoressa.
Anche la trasmissione
televisiva “non
è mai troppo tardi” testimonia come era la condizione della
istruzione degli italiani nel primo dopo guerra.
In conclusione è la stessa
costituzione democratica che rifiuta il fascismo che non è altro che
sopraffazione anche violenta, bastonature, confino, e assassini di è
contrario al pensiero unico fascista. Ricordo come il casellario
politico, utilizzato fino a tale data per discriminare nelle
assunzioni lavorative, venne abolito nel 1966, ovvero solo 18 anni
dopo la entrata in vigore della costituzione.