Il m5s raggiunse il successo elettorale al grido onestà. Con onestà non hanno avuto in forza al credo ‘uno vale uno’ di trovare fra i suoi iscritti il capo del governo. Tanto è vero che hanno nominato il prof. Giuseppe Conte a capo del governo. Al loro interno gli ‘ uno vale uno’ fece la scelta di andare a destra, quella destra che aveva in comune con la lega di scollegarsi con la politica Europea di non aumentare il defict del bilancio se non per investimenti.:
Reddito di cittadinanza e Quota cento Le misure, dunque. Valgono «22 miliardi, soldi veri».
Tanto per restare al governo, quindi operazione non improntata all’onestà ma ad un cambio di casacca, altra posizione della intransigenza m5s, ‘ uno vale uno ‘ si accorda con lo stesso prof. Giuseppe Conte per un governo giallo rosso. Ora la via d uscita non avendo trovato da parte di Conte altri votta gabbana, si va verso il terzo incarico. Si ricorda come senatore Salvini, al Ministro degli interni, fosse stato sostituito con un tecnico: Prefetto Lanborgese.
Nel governo giallo rosso chi ha posto il freno a mano alla riforma posto dal m5s e dal giustizia è l’attuale ministro della giustizia On.le Bonafede “ Di Maio la prescrizione non si tocca”. Se il terzo governo Conte vuole davvero lo status quo della prescrizione per accelerare i processi non rimane che accettare quanto a suo tempo scaturito dalla relazione Grattieri sulla informatizzazione : “ il potere non vuole essere controllato” . Non era questa l’aspettativa al grido onestà e quindi l’opportunità nel terzo governo Conte portare Gratteri o meglio la sua riforma al Ministero di Grazia e giustizia in coerenza alla informatizzazione finanziata dal piano dei 209 miliardi.