Paolo Nencini nato 1937 a Siena contrada del Nicchio. Compagno di scuola classe 4° e 5° e di giochi. Assieme una volta abbiamo cavalcata l’asina nell’orto pero stradello in salita dalla fonte al piazzale con accesso dal portone rosso di via Paolo Mascagni. Paolo era davanti e quando arrivammo in piano egli grido’ prima di cadere davanti all’asina: mi finisce la ciuca e caffè per terra. Paolo fu assassinato mentre era in viaggio verso una vacanza in Germania nell’estate 1961. Lui aveva la vespa di suo cognato Roberto marito di Anna che al tempo in cui frequentava 4* e 5* sez A ragioneria al Bandini, essendo un anno avanti mi regala a i libri. Il fratello Paolo era in compagnia di Bruno Nencini che aveva una moto di 98 cm. Di suo fratello Luigi avevano lo stesso cognome ma non erano parenti. Fatto sta che lungo il percorso per raggiungere Fortezza, dove mi aveva scritto Paolo che sarebbe passato a trovarmi, si fermato ad un campeggio sul lago di Garda, dove sulla riva Paolo incontro una ragazza disponibile a chiaccherare e fare amicizia. Così decisero di noleggiare una barca per inoltrarti sul lago. Con un’altra barca il fidanzato della ragazza, con la quale aveva bisticciato e si erano lasciati lì seguì con altra barca ed armato di pistola li uccise entrambi a colpi di pistola che aveva sottratto al padre. Forse compi il duplice omicidio accecati dalla gelosia, vedendo la sua ex fidanzata con altro ragazzo. Il giovane omicida rientrati a casa si uccise con il fucile del babbo. Io non vidi più Paolo. Ero a fare la notte alla biglietteria di Viareggio e nei minuti di di attesa posi gli occhi su una rivista che un collega aveva lasciato in biglietteria e fu così che appresi come era deceduto il mio amico Paolo. Non ho più avuto la possibilità di incontrare i suoi familiari.
Maurizio Bonci nato in piazzetta due porte a Siena 4 giorni nel 1936 in novembre prima di me. Fu appunto Maurizio che mi presento’ a Ferri Sabatino cameriere personale del Conte Guido Chigi Saracini All’accademia Chigisna, naturalmente per l’estate 1955, come ragazzo di portineria. Maurizio siccome avevo l’incombenza di servire messa al cappuccino sismografo a Poggio a Vento, alle ore 11 alla Dominica, Maurizio mi insegno’. Siccome Sabatino cercava un giovane per la segreteria avvisami il mio amico.
Ragazzi di strada
Franco Salerno, Franco per gli amici, poi divenuto il notaio Francesco Salerno. Ogni volta che ci incontravano dopo quell’ evento mi raccontava, imitando il conte Guido quando gli chiese : ragazzo il bastone. Franco era eccezionale anche sotto questo aspetto perché ricordo che travestito da suo padre si presentò alla direttrice del liceo. Una impresa goliardica eccezionale prima di essere studente unisi poi assistente di giurisprudenza ed infine notaio. Un amico perché quando mi rivolsi a lui per acquistare casa a Monteroni mi prese solo le spese. Ciao Franco.
Umberto Poggiolini. Anche lui del 1936. Quando avremmo 80 anni si ritrovarono all’osteria alle due porte i 4 gatti panterini. Umberto, Maurizio, Antonello e la micina Franca. Egli era stato dopo suo fratello Livio per anni e economo, entrambi precisi e ordinati; poi per anni direttore del Grattapassere e in questa attività mi fu prezioso aiuto per acquisire tutte le informazioni sulle pubblicazioni nell’archivio dell’ contrada che teneva sempre aggiornato. Infine lo Sgoga mi dette un grande aiuto per la scansione delle pagine del giornalino grattapassere nell’archivio di contrada.